L’arte della potatura Conservativa per la longevità della vite, intervistiamo Giulio Caccavello
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Tra le nostre vigne ogni inverno si svolge un rituale fondamentale: la potatura.
Un momento cruciale, non solo per il benessere delle viti, ma per la qualità del vino che produciamo. La potatura conservativa non è solo una tecnica, ma una filosofia di lavoro che unisce conoscenza, sensibilità e rispetto per la natura. In questa intervista, Giulio Caccavello, agronomo di fama internazionale, ci accompagnerà nell’esplorazione del mondo della potatura conservativa: raccontandoci i segreti di questa pratica, l’importanza di osservare la vite e come questo approccio influenzi il risultato finale, il vino che arriva nei vostri calici.
Chi sei? Raccontaci la tua storia
“Sono Giulio Caccavello, agronomo con una profonda passione per la fisiologia della vite. Dopo una laurea specialistica e un dottorato di ricerca in viticoltura presso l’Università Federico II di Napoli, ho maturato esperienze internazionali in Francia con il gruppo Roederer. Rientrato in Italia, ho collaborato con il gruppo Simonit&Sirch prima di fondare Conservativa, un progetto che mira a preservare il patrimonio viticolo e valorizzare le competenze umane attraverso tecniche avanzate di potatura e gestione del vigneto”.
Qual è il tuo ruolo in Famiglia Statella?
“All’interno dell’azienda, guido due progetti chiave: la potatura Conservativa e la dendrochirurgia. Il mio approccio si basa su un lavoro quotidiano a stretto contatto con le viti e sulla formazione del personale, affinché ogni pianta venga gestita con la massima attenzione alla sua longevità e produttività”.
Cos’è la potatura conservativa e perché è così importante?
“La potatura è una pratica agronomica fondamentale che si svolge in inverno per definire la forma della pianta e regolare la produzione dell’anno successivo. Tuttavia, ogni taglio rappresenta una ferita per la vite e può accelerarne il deperimento. La potatura Conservativa si ispira al metodo Poussard e punta a ridurre lo stress della pianta, favorendo tagli mirati che preservano i flussi linfatici e migliorano la salute della vite nel lungo periodo”.
Possiamo considerarlo un metodo su misura per ogni vigneto?
“Si, Il mio approccio Conservativo non è un metodo standardizzato, ma si adatta alle esigenze specifiche di ogni vigneto. Le schede di lavoro personalizzate consentono di differenziare le tecniche in base all’età della vite, alla varietà coltivata e agli obiettivi produttivi, garantendo un equilibrio ottimale tra crescita vegetativa e resa produttiva”.
Ci sono dei segnali che guidano il lavoro di potatura?
“Un aspetto essenziale della potatura è la capacità di leggere i segnali che la pianta lascia. Questo permette di garantire una gestione uniforme nel tempo, anche se il vigneto viene seguito da diversi potatori. La formazione del team aziendale è quindi cruciale per sviluppare questa sensibilità e operare con un approccio coerente e condiviso”.
Quali sono i benefici della potatura conservativa?
L’adozione di questa tecnica porta vantaggi concreti:
Maggiore longevità del vigneto, riducendo la necessità di espianti e reimpianti;
Produzione più omogenea, con uve di qualità costante nel tempo;
Migliore efficienza nell’uso delle risorse idriche, con una maggiore capacità di adattamento agli stress climatici;
Minore incidenza delle malattie del legno, che rappresentano una delle principali cause di declino precoce delle viti.
In che modo il territorio vulcanico dell’Etna può influenzare la potatura?
“In linea generale il territorio vulcanico dell’Etna, con eccezioni puntuali legate a particolari zone e versanti, si caratterizza per essere un areale di coltivazione all’interno del quale per le caratteristiche pedoclimatiche la formazione e la crescita delle piante è meno rapida e vigorosa rispetto ad altre zone vitivinicole nazionali ed internazionali.
Questa caratteristica deve essere naturalmente presa in considerazione nella gestione della pianta e nello specifico della potatura si traduce in un livello di pazienza, dedizione, attenzione ai particolari e precisione operativa estremamente accentuato.
Personalmente ciò rende molto stimolante lavorare in un contesto del genere. Per esempio, quello etneo è tra i pochi territori vitivinicoli mondiali dove ho potuto ammirare dal vivo piante centenarie ancora perfettamente produttive.
Il concetto di pianta centenaria lo collego intimamente al concetto di capacità tecnica di chi le stesse piante le gestisce, anche attraverso la potatura.
Poiché una pianta centenaria è stata potata nella sua vita da svariate “mani”, mi piace pensare come in questo territorio siano presenti dei veri e propri artigiani che con il loro lavoro hanno saputo preservare il patrimonio viticolo del territorio. Attualmente mio compito è appunto preservare anche questo patrimonio umano”.
Ringraziamo Giulio per queste preziose riflessioni sulla potatura della vite, che è certamente un arte ed un sapere da tramandare.
Grazie alla potatura Conservativa, e a Giulio Caccavello, la nostra azienda continua a investire sulla qualità e sulla sostenibilità, dimostrando che la grandezza di un vino nasce anche dalla cura con cui viene gestito il vigneto. Un impegno che si traduce in vini eleganti, longevi e rappresentativi del magnifico territorio etneo.